Il diario di Boni, Casalini, Cristina, Doniselli è stato scelto come finalista del Premio Pieve - Banca Toscana 1993. Nel 2001 è diventato un documentario della serie I diari della Sacher
VITTORIA BONI, LEDA CASALINI, LYDIA CRISTINA, WANDA DONISELLI La Spezia, 1916 - Roma, 1917 - Roma, 1918-1980 - Roma, 1917-199- Noi quattro a scuola e altrove [Cacridobò]
Consistenza: pp. 914 Informazioni bibliografiche: In: "Immagine e realtà: la maestra tra Ottocento e Novecento"/Marina Bordi. Tesi di laurea. "La combriccola del Duca" (Luca Ricci, a cura di) in "Primapersona", n° 2, pp. 24-30 "58. mostra internazionale d'arte cinematografica"/AA.VV. - catalogo. Milano: Editrice Il Castoro, 2001
Tipologia testuale: Diario Provenienza Geografica: La Spezia - Roma
RIASSUNTO: Tra il 1934 e il 1937, l'Italia intraprende la sua terza guerra coloniale, dopo quella di Adua e quella di Tripoli e subisce, per questa sua impresa di aggressione, le sanzioni economiche della Società delle Nazioni. Il regime che governa il paese ormai da dodici anni si trasforma da Regno in Impero. Tutto questo è appena intravisto e segnalato di sfuggita, a volte con ironico e altero distacco, a volte con qualche becera partecipazione anti-inglese, nel diario che scrivono insieme quattro ragazze di buona famiglia che frequentano a Roma la scuola di ragioneria Duca degli Abruzzi: la spezina Vittoria Boni, ventenne del '36 e le romane, tra i diciotto e i diciannove anni, Leda Casalini, Cristina Lydia e Wanda Doniselli (nome di battaglia "Cacridobo"), hanno deciso che la cosa più importante è la loro amicizia e che devono redigere a turno quel diario comune, per fissare anche i minimi eventi della loro quotidiana frequentazione. Tema fisso, naturalmente, la scuola, con un impegno dichiarato: non sposarsi mai (una sola tradirà). Intanto quello che a loro interessa sono i tic dei professori e delle professoresse, le uscite in Piazza Indipendenza e a volte fino a Villa Borghese, le puntate in pasticceria e i pomeriggi al cinema. Tutti i dettagli di questa esistenza strettamente interpretata come vita di gruppo femminile (non femminista), sono descritti secondo un gergo derivato dagli usi della combriccola, dal senso dell'umorismo giovanile dell'epoca, influenzato dalla lettura del "Marc'Aurelio" e nutrito di giochi di parole inventati nel segreto della piccola setta per prendere in giro le autorità scolastiche e i compagni maschi ("i giovenchi"). Di questo orizzonte culturale - volutamente ristretto - si nutrirà un'amicizia che durerà anche oltre la scuola, in un impegno che solo la morte potrà interrompere. Il gioco dura, ripetendo eternamente le proprie regole, dagli ultimi mesi del '33 alla fine del '37. Poi qualche rara lettera perfino nel '70 darà conto del tempo passato, della morte di una delle quattro, Cristina, ma non di una vita comune che per forza di cose è finita da molto tempo.
Soggetti: Amicizia; Scuola; Educazione fascista; Fascismo; Adolescenti; Infanzia/giovinezza; Amore; Famiglia; Vacanze estive; Università; Lavoro; Giovinezza Parole chiave (LASP): Scrittura giovanile Eventi straordinari: Guerra italo-etiopica 1935; Sanzioni economiche 1935-36
Luoghi del racconto: Roma
Estremi cronologici del racconto: 1933-1970 Tempo della scrittura: 1933-1970
Segnatura: DP/93
brani scelti
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