Bruno Bonifacio Stampa E-mail

Brani scelti


bonifacio02 27.06.1956
Merano
All'inizio dell'anno mi ero prefisso un compito e l'avevo scritto su un pezzetto di carta che, messo in un cassetto del tavolino da lavoro, mi capitava spesso sotto gli occhi: “infrangere le catene”.
Intendevo ricuperare la libertà di azione e di pensiero che avevo perduto. Da due anni e mezzo lavoravo assieme ad un collega e dovevo sempre stare assieme a lui dalla mattina alla sera nella stessa macchina. Mangiare, discutere, fare gli affari, svagarsi, sempre assieme; non potevo avere un'iniziativa mia, né un po' di libertà di fermare o parlare con qualcuno privatamente: ogni più piccolo segreto era a sua conoscenza.
Era una situazione insopportabile, e così avevo cominciato a risparmiare ed avevo prenotato una 600 per poter avere due macchine e poter andare per mio conto. Però nel frattempo le cose andavano male, era la noia e l'insofferenza che ormai provavo o qualcosa d'altro, fatto sta che non si facevano più affari ed il conto in debito saliva.
Così un paio di settimane fa il mio collega ha venduto la sua macchina ed è passato ad altra ditta.
Ora sono solo finalmente ed in questi giorni ritirerò la 600 ed inizierò il lavoro da solo. Il compito è grave perché dovrò guadagnare bene, e bisognerà che anche il mio carattere si consolidi ed aumenti la sua resa.
Dovrò più velocemente pensare, più velocemente parlare, più velocemente agire. Nessuna perplessità ed una chiara idea dei fini da raggiungere. Nessuna stanchezza e nessun risparmio per il mio cervello che dovrà dare il massimo senza mai chiedere pietà. Spero anche che la fortuna mi assista. Dovrò anche modificare il mio comportamento col mio prossimo, maggiore interessamento, maggiore entusiasmo, maggiore vitalità.
Non mi dispiace. Era quello che cercavo, una vita più intensa e più impegnativa. Non ci sarà più posto per la noia.
Dovrò aiutare la mia famiglia che si è finalmente riunita a Sanremo, essendo Franco ritornato dal seminario ed al più presto dovrò aprire un ufficio con annessa una stanzetta per me a Bolzano.
Dovrò essere più disposto ad affrontare i rischi e più deciso nelle mie azioni e più convinto delle mie opinioni.
È un passo in certo qual modo decisivo un grande cambiamento mentale con i suoi aspetti materiali vistosi e facilmente visibili dalla gente. [...]

bonifacio01 09.08.1957
Ricordati dei primi di agosto. La paura demoralizza e spaventa, rende pavidi e vili. La voce si fa roca ed esce a malapena dalla gola. Non si ha più la forza di affrontare la gente.

11.08.1957
Ed un giorno mi svegliai e tutto quello che mi era sembrato difficile mi apparve chiaro e facile e sentii che finalmente potevo muovere le cose e gli uomini, che un velo mi era caduto da davanti gli occhi; un inviluppo mi si era stracciato da torno il cervello, che la mente era divinamente libera e capace di spaziare senza paura degli orizzonti più lontani, dei sogni più audaci ed affascinanti. E la mia parola era fluida e l'espressione precisa ed efficace, e la voce suadente ed i pensieri seduttori.

19.08.1957
Mi sembra di avere scherzato a vivere fino ad oggi; ho l'impressione di dover ancora cominciare a vivere veramente. Una profonda crisi morale mi ha tenuto tutto un anno di vita. L'improvvisa rivelazione che non serve a niente avere ragione se non si ha la forza morale ed economica di sostenere le proprie ragioni. La giustizia se ne frega di essere giusta o ingiusta: guarda soltanto a chi si batte di più. Così con la casa, così con il lavoro. Ora vedo le cose con ben altro occhio, più realistico, più duro.
Ho sempre riconosciuto la lezione della realtà . Se una cosa accade vuol dire che c'è la sua ragione e la sua sotterranea giustizia : a te scoprirla e a farti astuto.
Non sono le parole, né tanto meno i principi che tengono gli uomini, ma le cose reali. Disponi trappole sul loro cammino cosicché siano costretti a seguire una data strada, o fanno come vuoi tu o saranno danneggiati. Il loro utile sia strettamente legato al tuo e soltanto al tuo. E se non lo fanno che tu possa costringerli a camminare sulla giusta strada a mezzo di rappresaglie. [...]

bonifacio03 09.09.1961
C'è un vecchio tutto pelato e sdentato che mangia al nostro ristorante. Mangia, ce lo ha spiegato, i giorni dispari alla mattina ed i giorni pari alla sera. È vegetariano e perciò ordina tre piatti di verdura, fagioli, insalata, patate o quello che c'è, e poi tira fuori di tasca un po' di formaggio ma non fermentato e qualche pezzetto di pane integrale. Qualche volta alla sera ed allora prende una minestra sempre di verdura, cava di tasca una bustina con sopra il disegno dei fiori della camomilla ed aggiunge la polvere alla minestra, per dormire meglio la notte, ma non è che dorma male, al contrario, dorme benissimo, sia la notte che il dopopranzo. È un pensionato delle ferrovie con una ottima pensione, e dimostra più di 70 anni. Non ha famiglia, non ha parenti, non ha amici in città. I parenti lontani in Sicilia non ha nessuna voglia di andarli a vedere. Va al suo paese rarissimamente, soltanto quando c'è costretto da qualche faccenda personale.
È appassionato di dischi volanti, non pratica la religione cattolica, ma studia la teosofia. Ora la sua passione e la sua occupazione sono i dischi volanti. Guardando bene questo signore, è come un mollusco che non vuole occuparsi di niente di reale e di niente di impegnativo. Vive in un nirvana senza affanni e senza occupazioni, libero come un palloncino a mezz'aria. Non ha voluto famiglia e non vuole ora parenti, perché costituiscono un legame ed ognuno si sa vive di qui o di là. E non pratica la religione perché finirebbe con avere qualche obbligo verso gli orari delle messe o magari dovrebbe incontrarsi o parlare con qualche prete, ed ha trovato infine nei dischi volanti (visto che non si vedono e che nessuno si presenta a pretendere qualcosa, che non sono impegnativi, si possono sognare ed eliminare con estrema facilità dalla mente) la sua non attività ideale, lo scopo inutile della sua inutile vita.
Purtroppo se penso a me, devo dire anch'io. Non amo gli impegni, non amo fare conoscenze, non amo il lavoro, forse non amo il mio prossimo e cerco di staccarmi il più possibile dalla mia famiglia e l'amante non deve essere né ingombrante né di grandi pretese. Amerei essere tutto il contrario. È possibile? È tutta la vita che lotto perché il mio interesse aumenti, i miei impegni aumentino, i miei legami si rinsaldino. Lotterò fino all'ultimo respiro perché la mia vita sia più piena.
Io mi credo. [...]

21.12.1968
Sono nel nuovo ufficio e si chiude fra poco l'anno. Fra qualche giorno è Natale. Oggi dovrebbero partire gli astronauti americani per la luna. Io devo ritornare dopopranzo in ufficio perché arrivano mobili da Torino ed è tutto chiuso ed io sarò solo in ufficio.
Sono giù di corda, mi sembrano nuovi pesi sulle mie spalle, tutto un altro modo di lavorare mi aspetta e non ho ancora trovato il mio equilibrio. Così sono in pena; spesso la notte mi sveglio a pensare. Finora ero stato in uffici dove dividevo le spese e lo facevo bene. Ora è tutto aumentato e ci vuol ben altro. È tutto una nuova dimensione da affrontare, molte abitudini da cambiare. [...]

27.01.1988
Sono mesi che non apro questo quaderno e sono preoccupato perché sto attraversando un periodo di grande pigrizia, mancanza di idee e nessuna volontà. C'è buio, giornate corte, nebbia. Ho addosso un gran sonno. Non ricordo quante giornate ho passate dormendo, il dopopranzo sul divano del salotto. Mi alzavo tardi, scendevo per un cappuccino ed il giornale, ritornavo ed era già tempo di ripartire per la mensa, altra sosta al bar per leggere il Corriere della Sera e vedere un po' giocare a scacchi e poi a casa e subito dopo a dormire, uscivo alla sera ancora per una sosta al bar per un po' di televisione e a casa ancora per andare subito a dormire.
È stato anche un inverno senza freddo, sempre temperature miti, poco corroboranti, pochissime notti sotto zero. Per molto tempo c'è stato sempre sole tiepido e tempo asciutto. Finalmente da un paio di giorni è arrivata la neve e qualche poca anche in città. Sul Renon, dove vado ogni domenica, la neve e il ghiaccio sono sempre che si sciolgono. Probabilmente il freddo arriverà adesso, avremo un febbraio tremendo come nel 1929. [...]

28.12.1994
Il 18 novembre è morta mia sorella Vanda, la persona più cara che avevo. Con essa è morta tutta una lunga maniera di vivere che in me durava da sempre. Sono morte le telefonate che, nei momenti di preoccupazione ci aiutavano a vivere, sono morte le lunghe lettere che io le scrivevo.
Non ci saranno più raduni familiari di Natale e primo dell'anno, della Pasqua e la settimana di ferragosto e i miei viaggi in macchina fino a Pieve di Ledro. Finché era viva anche la Elda ero io che la andavo a rilevare a Rovereto, dove lei arrivava con il treno da Trieste, carica di bagaglio e regali per tutti, ed assieme si arrivava poi a Pieve dall'altra sorella e dagli altri familiari. Si è concluso un lungo capitolo affettivo e pratico della mia vita.
Ora bisogna rinascere, ricominciare e ricostruire un nuovo tessuto affettivo con altre persone, con altre figure femminili delle quali ormai da tempo sento bisogno, altre donne alle quali dedicare le mie attenzioni. [...]

bonifacio04 30.11.2000
Rileggendo questo quaderno, trovo a pagina 4 che nel 1998 ho scritto soltanto per 3 pagine, nel 1999 soltanto 14 pagine nel 2000 che tra poco sta per finire, credo, niente di niente.
Una crisi lunghissima, un cambiamento d'epoca fisica e mentale. Controllando la rubrica del 2000, vedo che tutta la mia attenzione, la mia attività, il mio totale impegno è volto ad interpretare i cambiamenti fisici della mia salute, a trovare il modo di sopravvivere alle difficoltà datemi dal mio corpo che, evidentemente, è molto cambiato in questi anni. Specialmente mi hanno preoccupato le difficoltà digestive.
Cosa fare, cosa cambiare, che cosa mangiare o cosa non mangiare, come e quanto riposare, come e quanto muoversi e far fatica. Sono molti i parametri, di un organismo che vive, da controllare; è una questione di un oculato equilibrio fra le tante opzioni. Mangiare e non mangiare, diminuire o lasciare certi tipi di alimenti, incrementare il consumo o trovarne di altri da utilizzare. È una ricerca continua, un esercizio di intelligenza, di tentativi, di prove continue. Tornare in salute, tornare in attività, ricuperare le energie che sembrano scomparse, dire di no agli anni.
Avanti come sempre e scrivere, scrivere: uscire allo scoperto, farsi visibile. Vivere con pienezza la propria vita, vita lunga, lunga. Vita attiva. Domanda e ti sarà data. Abbi fede e completa lo studio ed esalta e pratica l'arte di sopravvivere ai novanta ed oltre. Ancora insisti, centoventi, centotrenta e via!
Sole, sole, e montagna. Salire ai 2000 e oltre, fatica per il cuore e i polmoni e benessere. Camminare veloci e correre. Accelerare il fisico e la mente, resistere, durare.

Bruno Bonifacio
"Anni terribili senza una lira"
diario, 1956-2000

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