Cercatori di pace Stampa E-mail

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“In un mondo dove si sta radicando di nuovo la malapianta di una guerra, sentiamo il bisogno di mettere in risalto scritti autobiografici che rievochino impegni personali in azioni per la pace, in mezzo a tempeste belliche di ogni genere”. È un passaggio cruciale dell’editoriale con cui Saverio Tutino apriva l’ottavo numero della rivista Primapersona. Percorsi autobiografici, edita dall’Archivio dei diari nel giugno 2002. Un numero che usciva all’indomani dell’attentato terroristico alle Torri Gemelle di New York, della conseguente guerra in Afghanistan, tre anni dopo la fine dell’ultimo conflitto nella ex Jugoslavia e a circa dieci anni dalla disgregazione dell’Unione Sovietica e dalla dichiarata fine della “guerra fredda”. Il titolo della rivista era Cercatori di pace e proponeva una riflessione che a distanza di 20 anni ci coinvolge maggiormente, oggi che la guerra è tornata in Europa, nelle nostre vite, ogni giorno.

Il fondo dell’Archivio dei diari è ricco di storie di persone transitate attraverso l’esperienza della guerra prima di approdare ai valori del pacifismo. Sono le storie dei nostri antenati che hanno vissuto la Seconda guerra mondiale, l’occupazione nazifascista e la guerra di Liberazione; sono le storie contemporanee di chi ha prestato soccorso ai bisognosi nei teatri di guerra sparsi per il mondo; sono le storie di chi è fuggito dai teatri di guerra sparsi per il mondo ed è arrivato in Italia in cerca di salvezza, quest’ultime sempre più numerose grazie alla raccolta di diari di migranti del progetto DiMMi, che quest’anno compie 10 anni di vita. Ognuna di queste storie non contiene “semplici” proclami contro la guerra, ma racconta il ripudio della guerra e l’approdo agli ideali di pace attraverso l’esperienza del singolo e la sua trasformazione interiore.
È ciò che le rende esemplari. E persuasive.

Ho scritto i diari della seconda guerra mondiale e la prigionia per far capire ai miei nipoti, figli e pronipoti che cos’è la guerra e far capire che fine hanno fatto i 60.000 dispersi in Russia e le molte sofferenze passate. Io non odio i russi e prego tutto il popolo italiano e specialmente i parenti dei dispersi di non odiarli. Io prego per la pace, pace e sempre pace.
Francesco Stefanile, ex soldato dell’Armir
vincitore del Premio Pieve 1998
 

Cercatori di pace
Leggi i brani che abbiamo scelto per rappresentare il tema del Premio Pieve 2022.

la rivista Primapersona che ha dato l'ispirazione per il tema
numero 8 / Cercatori di pace

 

Il programma della 38^ edizione:  

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