Novità editoriali al Premio Pieve 2020 Stampa E-mail

Eugenia Dal Bò
Come un arco teso 
Autobiografia di una figlia del Risorgimento 
prefazione di Patrizia Gabrielli 
Terre di mezzo, 2020

Come un arco teso - vincitore Premio Pieve 2019 copertina

Eugenia ha almeno tre vite. Nata in una famiglia mazziniana subito dopo l’Unità d’Italia, si innamora dello studio e diventa un’insegnante appassionata. Quando ritrova un vecchio amico, il militare Gherardo Pàntano, la sua vicenda ha una svolta. Devono aspettare dieci anni per sposarsi, ma appena possibile lei lascia il lavoro e lo raggiunge in Africa: con una scrittura affascinante, racconta dei lunghi viaggi e delle colonie in cui via via si stabiliscono. Ma scoppia la Grande Guerra che rimette tutto in discussione. Gherardo parte per il fronte. Lei diventa crocerossina e lo segue. La fede nella patria è il filo che cuce queste diverse stagioni, e permette a Eugenia di assumere posizioni coraggiose e libere.
Vincitrice Premio Pieve Saverio Tutino 2019  

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Elette ed eletti
Rappresentanza e rappresentazioni di genere nell'Italia repubblicana 
a cura di Patrizia Gabrielli 
Rubbettino Editore, 2020 

Elette ed eletti - a cura di Patrizia Gabrielli

Il volume è parte di un più ampio progetto di ricerca realizzato dall’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano e coordinato da Patrizia Gabrielli e si inserisce in un ampio dibattito sul gap di genere nella rappresentanza politica, nell’intento di promuovere ulteriori approfondimenti a partire dallo studio dei significati che l’universo semiotico della politica attribuisce alle differenze di genere nello spazio pubblico. Sulla base di ricerche sulle fonti a stampa e di archivio, i saggi raccolti nel libro esaminano le rappresentazioni sulla “donna politica” e sull’“uomo politico” nei primi vent’anni dell’Italia repubblicana, con incursioni nella Spagna post-franchista, nella Repubblica Democratica Tedesca, negli Stati Uniti d’America. Il progetto di ricerca Elette ed eletti prende le mosse nel 2017. Vede una tappa importante nel febbraio 2019 in sede dell’omonimo convegno internazionale promosso dall’Archivio di Pieve insieme con l’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica. Il progetto nel suo insieme è cofinanziato dal Comitato per gli Anniversari di Interesse Nazionale in occasione del “Settantesimo anniversario della nascita della Repubblica e dell’esercizio per le italiane del diritto di voto attivo e passivo”. Voci, rappresentazioni e storie di protagoniste e protagonisti del dibattito sono consultabili sul sito eletteedeletti.it, in costante aggiornamento.

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Il confine tra noi 
Storie migranti
a cura di Natalia Cangi, Patrizia Di Luca, Alessandro Triulzi
prefazione di Michele Colucci 
Terre di mezzo, 2020 

Il confine tra noi | copertina

Come scrive Michele Colucci nell’introduzione, lo spazio in cui le immigrazioni hanno trovato attenzione e interesse è stato sempre e continuamente solo lo spazio della cronaca, imbevuto purtroppo di strumentalizzazioni pericolose e dannose. Questo approccio ha eliminato dall’orizzonte pubblico i vissuti, i percorsi, le vite, le origini, le provenienze di coloro che sbrigativamente vengono definiti “migranti”, autorizzando con questa definizione la rimozione di tutto ciò che viene prima e dopo l’esperienza della migrazione. Le testimonianze raccolte dal progetto DiMMi e i brani che leggerete in questo libro muovono proprio nella direzione opposta: restituire centralità alle scelte delle persone, dare a tutti la possibilità di ascoltare i percorsi che stanno dietro alle migrazioni. E, di conseguenza, riconnettere questi percorsi con quelli di chi non ha vissuto l’esperienza della migrazione, abbattendo quei confini che sembrano essere politici e militari e che invece sono molto più profondi e abitano dentro le persone.

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Nicola Maranesi 
L'abisso non ci separa
Storie allo specchio di arrivi e partenze 
illustrazioni di Velasco Vitali 
Terre di mezzo, 2020

L'abisso non ci separa - di Nicola Maranesi

Come uccelli incalzati dalle avverse stagioni, quaranta uomini e donne raccontano l’urgenza di partire. L’Italia è il centro di questo movimento: c’è chi va e chi viene, ora e nel passato. Lasciano una madre, un figlio. Scappano dalla fame o dalle violenze. Migrano per seguire sogni simili, per diventare i protagonisti delle proprie vite. Latitudini, epoche e contesti diversi, ma un identico vissuto. È quello che traspare dalla raccolta di queste quaranta voci, venti di italiani partiti per l’estero e venti di stranieri arrivati nel nostro Paese. Riconoscere le stesse difficoltà o conquiste, raccontate in prima persona con le medesime parole, frantuma lo stereotipo del migrante e ci fa conoscere la complessità di un fenomeno che è presente da sempre perché innato nell’animo umano.

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Il programma della 36^ edizione:  

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