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L'Archivio diaristico Nazionale nasce come centro italiano di raccolta delle scritture autobiografiche nel 1984, su iniziativa del giornalista e scrittore Saverio Tutino e per volontà del Comune di Pieve Santo Stefano. Dal 1991 diviene una Fondazione con personalità giuridica privata, riconosciuta inizialmente dalla Regione Toscana e, il 7 giugno 2000, con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali.

La Fondazione Adn, per la sua vocazione di raccolta pubblica e pubblicamente fruibile, non ha fini di lucro. L'iscrizione all'anagrafe delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociali (ONLUS) è del gennaio 1998 (n. 7 del prot. del 13.04.2004).
Il 16 luglio 1999 ottiene dalla Sovrintendenza Archivistica per la Toscana la notifica di "Archivio di notevole interesse storico" ai sensi del D.P.R. del 30 settembre 1963, n° 1409. La motivazione della certificazione è così esplicitata: "l’Archivio in oggetto costituisce la più importante raccolta sul territorio nazionale di diari personali, memorie, epistolari e, in generale, di documenti di tipo memorialistico".
Il 3 giugno 2009 l’Archivio riceve dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali la notifica relativa alla Dichiarazione di interesse culturale (di cui al Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 - Codice dei Beni Culturali) con la seguente motivazione: “Perché costituisce un complesso di eccezionale valore storico, riunendo un complesso di diari, memorie ed altri scritti inediti, testimonianze orali e fotografiche relativi ai vari aspetti della storia, del lavoro e della vicenda umana costituendo un complesso di fonti di interesse antropologico utili a documentare, tra l’altro, la storia italiana ed europea”.

L'idea di raccogliere memorie autobiografiche e di creare un centro che le conservi e valorizzi fa proseliti in Europa. Ispirandosi all'iniziativa italiana, nascono uno dopo l'altro centri e associazioni autobiografiche in Francia, Spagna, Germania (a Emmendingen prima e a Berlino-Treptow poi), Belgio. Questi centri sono idelamente collegati in una rete europea di archivi autobiografici che riconosce l’istituzione di Pieve come naturale capofila. Il 25 novembre 2003 la rete autobiografica europea è stata ufficialmente presentata a Bruxelles, presso la Commissione Cultura del Parlamento Europeo.

La sede dell’Archivio, aperta al pubblico 40 ore a settimana, è frequentata quotidianamente per fini di studio e ricerca. Al suo attivo oltre cento tesi di laurea e dottorati di ricerca già conclusi, contatti con numerose Università italiane e straniere e più di 300 ricerche in corso, con utenti che provengono da tutto il mondo.
La Fondazione promuove attività scientifica attraverso la consulenza di studiosi del settore. Fra le iniziative citiamo il convegno europeo Scritture di donne, realizzato dall’Archivio in collaborazione con la Biblioteca Città di Arezzo, i cui atti sono stati pubblicati nel 1999, dall’editore Protagon. Il secondo convegno scientifico organizzato dall’Archivio diaristico in collaborazione con la Provincia di Arezzo è dedicato alle scritture migranti. Titolo del convegno Esuli pensieri, scritture migranti (14 e 15 novembre 2003). Il lavoro di ricerca finalizzato al convegno ha attivato un più ampio lavoro di indagine scientifica sul fondo archivistico che ha portato alla pubblicazione del volume Il canto del Nord (edizioni Cisu, 2007).
Dal 2005 la direzione scientifica dell’Archivio è affidata a Camillo Brezzi.
Altri lavori di ricerca sono stati finalizzati a un’antologia di scritture di toscani migranti finanziata dalla Regione Toscana, che è stata pubblicata da Terre di mezzo con il titolo Lontana terra, a un saggio antologico curato da Patrizia Gabrielli relativo a scritture femminili sulla Liberazione in Toscana, dal titolo Scenari di guerra, parole di donne (Il Mulino, 2007). Questi due esempi di pubblicazione antologica ispirano la nascita di un settore di studi che produrrà come risultati interessanti volumi editoriali.
Pubblicato a conclusione del progetto internazionale Raccontare l’Europa e curato da Andrea Ciantar e Loretta Veri è il volume multilingue Eurobiographia (Edup, 2007).

Oltre cento diari che hanno partecipato al premio, sono stati pubblicati presso case editrici di prestigio, come Einaudi, Mondadori, Giunti, Baldini & Castoldi, Mursia. Con il titolo Terra matta, l’editore Einuadi ha pubblicato nel marzo 2007 l’opera di Vincenzo Rabito, vincitore del concorso 2000, ritenuta da molti esponenti del mondo culturale, nonché dallo stesso Ministero per i beni culturali, un capolavoro letterario.
Altro evento editoriale è il romanzo di Edgarda Ferri dal titolo Uno dei tanti. Orlando Orlandi Posti ucciso alle Fosse Ardeatine. Una storia mai raccontata (Mondadori, 2009) il racconto di uno dei diari più suggestivi dell’Archivio di Pieve, scritto da un giovane nel carcere di Via Tasso prima di essere fucilato alle Ardeatine.
Nel suo 25esimo anno di vita l’Archivio festeggia la sua attività pubblicando un altro interessante volume con Terre di mezzo, dal titolo Il paese dei diari, nel quale Mario Perrotta racconta in forma romanzata la storia di questo straordinario luogo di accoglienza per la scrittura autobiografica. Il volume ha la prefazione di Ascanio Celestini e un corredo fotografico di immagini dai manoscritti autografi dell’Archivio.
A conferma che l’attività editoriale è divenuta il settore più prolifico dell’Archivio nasce nel 2009 una nuova collana dal titolo Autografie (Forum Edizioni) e, sempre alla fine del 2009, l’Archivio e Il Mulino stabilizzano il loro rapporto di collaborazione lanciando la collana Storie italiane, nata grazie al contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

Il patrimonio dell’Archivio – costituito da oltre 6000 testi, in continuo incremento - è interamente catalogato, con il software Cds/Isis fornito in Italia dalla Dba per conto dell’Unesco. Per completare la catalogazione informatica, la Fondazione ha ricevuto finanziamenti dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Arezzo e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Ufficio centrale dei Beni Archivistici. Realizzato dall’Ufficio centrale dei Beni Archivistici e pubblicato in due tomi nella collana di studi dell’Archivio centrale di Stato, è l’inventario completo dei testi pervenuti nei primi 15 anni di attività dell’Archivio.
I cataloghi dell’Archivio, sia del fondo inedito (6050 testi) che della sua biblioteca di saggi e volumi editi sull’autobiografia (2428 testi) sono reperibili in internet nell’Opac del polo bibliotecario aretino. Il sistema di catalogazione verrà sostituito completamente da EOS.web.

L’Archivio organizza ogni anno un concorso nazionale per diari e memorie, il Premio Pieve, che nel 2009 ha festeggiato la sua venticinquesima edizione e dal dicembre 2011 ha assunto il nome "Premio Pieve Saverio Tutino" per onorare la memoria del suo ideatore, scomparso il 28 novembre.
Uno degli aspetti di particolare rilievo culturale nell’ambito del premio, è costituito dal lavoro costante di selezione della locale commissione di lettura. Si è calcolato che annualmente il Premio Pieve attiva oltre 1500 letture di diari nella sola valle che ospita l’Archivio. La pratica di lettura che si svolge a Pieve è stata oggetto di studio ed esportata come modello di educazione degli adulti, anche all’estero.
Tutti i più importanti quotidiani, settimanali e mensili italiani, oltre a numerose testate straniere, si sono occupati del Premio Pieve. Gli articoli pubblicati sono più di 1500. Il premio ha inoltre usufruito di passaggi televisivi in molte reti nazionali e straniere.

La Fondazione, dalla fine del 1998, è divenuta editore di una rivista semestrale, Primapersona, che ospita interventi autorevoli sul tema dell’autobiografia, dando spazio ai diari dell’Archivio di Pieve e rendicontando l’attività del centro toscano. La rivista, unica del suo genere in Italia, ha un tema monografico legato all’autobiografia, e si è occupata di scritture giovanili, di emigrazione, di cinema, di diari in tempo di scuola, di pace, di cibo, di carcere, di famiglia, di Sessantotto, di malattia, ospitando interventi delle più qualificate firme nel panorama autobiografico europeo, fra le quali citiamo Philippe Lejeune, Béatrice Didier, Daniel Fabre, Georges Gusdorf, Pietro Clemente, Duccio Demetrio, Franco Ferrarotti, Antonio Gibelli, Emilio Franzina, Sandro Portelli, Raul Mordenti, Nicola Tranfaglia, Luisa Passerini, Claude Fiscler, Emmanuel Bourdieu, Mario Lodi. Primapersona è in vendita presso l’Archivio e in abbonamento. Lettori e abbonati della rivista sono in incremento continuo. Sommari, indici e modalità di abbonamento sono reperibili nella sezione dedicata alla rivista. 

Il sito internet dell’Archivio (con la possibilità di accesso online ai cataloghi del proprio fondo), è costantemente consultato e, fra le altre attività, ospita la rubrica dal titolo Pagine, nella quale vengono pubblicati e commentati brani di diari dell’Archivio. Periodicamente vengono inviate notizie sull’attività, tramite la newsletter dell’Archivio (che conta diecimila iscritti), alla quale ci si iscrive anche tramite il sito. Le iniziative dell’Archivio sono diffuse in internet anche tramite i social network Facebook, Twitter, YouTube.

La casa di produzione cinematografica di Nanni Moretti e Angelo Barbagallo ha avviato, dal 2001, una collaborazione con la Fondazione di Pieve, realizzando undici cortometraggi tratti da storie conservate presso l’Archivio. I documentari, denominati I diari della Sacher, sono stati presentati con successo alla Mostra del Cinema di Venezia e al Festival di Locarno e messi in distribuzione dalla Warner in formato VHS e DVD.

Nel 2007 Alina Marazzi, giovane regista emergente, ha realizzato il documentario (distribuito nelle sale cinematografiche da Mikado) Vogliamo anche le rose, e si è avvalsa per il suo lavoro di diari femminili dell’Archivio di Pieve. L’editore Feltrinelli ha pubblicato il DVD in un cofanetto che contiene anche il libro Le rose, nel quale sono ospitati brani di diari utilizzati dalla regista e un contributo sull’Archivio.
Nel 2011 l’Archivio diventa produttore dello spettacolo teatrale di Mario Perrotta tratto dal suo omonimo libro Il paese dei diari. La coproduzione è del Biografilm Festival di Bologna, realtà con la quale l’Archivio avvia un rapporto di collaborazione, e che nel giugno 2011 attribuisce a Saverio Tutino, per il suo progetto di conservazione della memoria, il Lancia Celebration of Lives Award.

Sempre nel 2011 prende avvio il progetto di digitalizzazione del patrimonio documentario dell’Archivio che si prefigge di rendere fruibili online i formati digitali di diari e memorie conservate a Pieve, partendo da quelli del periodo unitario. Il progetto che si intitola Impronte digitali è sostenuto da Fondazione Telecom Italia.

I diari di Pieve sono oggetto di realizzazione di trasmissioni radiofoniche, sceneggiature per il cinema e per la televisione, spettacoli teatrali, esposizioni e mostre di manoscritti. Hanno ispirato raccolte a tema, saggi sull’autobiografia, convegni e lezioni universitarie. Alcuni diari pubblicati sono stati adottati come testi scolastici, nelle università e nelle scuole medie di diverse località italiane.

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