Eugenia Dal Bò Stampa

Diari di Eugenia Dal Bo - foto di Luigi Burroni

Figlia del Risorgimento
autobiografia 1867-1943

Eugenia Dal Bò
nata a Milano nel 1867
morta nel 1943

Eugenia Dal Bò nasce all’indomani dell’Unità d’Italia e muore alla vigilia della proclamazione della Repubblica. La sua vita è un arco teso lungo tutto il periodo storico in cui il Paese si afferma come Stato nazionale, un processo che Eugenia e i suoi congiunti più stret- ti osservano spesso dalle prime linee e, talvolta, contribuiscono a plasmare. Sono nata a Milano il 23 dicembre 1867: mio padre – veneto, anzi cadorino – era uscito da poco più di un anno dalla fortezza austriaca di Petervaradino ultima delle varie fortezze in cui era stato rinchiuso, dopo che il processo per "alto tradimento" gli aveva inflitto la condanna a 12 anni di carcere durissimo. Un padre patriota che le infonde ideali mazziniani e la incoraggia a proseguire gli studi fino alla laurea in Lettere che consegue a Napoli, unica donna del suo corso. Insegnante, studiosa di Dante e conferenziera, vive a tutte le latitudini dell’Italia ormai unitaria ma non ancora unificata nella cultura e nei costumi, fin quando non sposa un ufficiale dei bersaglieri: Gherardo Pantano, personaggio illustre destinato a scalare la gerarchia dell’esercito e a diventare generale. Il matrimonio si celebra dopo dieci anni di fidanzamento, durante i quali l’unione non vacilla nonostante le distanze e le separazioni, talvolta lunghe e protratte. Nel 1896 Gherardo è ad Adua quando l’Italia subisce una pesante sconfitta militare in seguito all’aggressione dell’Impero etiope, e durante il primo decennio del ‘900 presta servizio in Africa. Nel 1908 dopo le nozze Eugenia lo raggiunge ad Aden, nell’attuale Yemen, insieme si spostano a Massaua e Asmara in Eritrea fino ad arrivare in Libia, divenuta colonia italiana dal 1912. Eravamo a Tripoli, appena giunti dall’Italia il 28 giugno, quando nel mondo si sparse come un fulmine la notizia dell’assassinio del Granduca Fr. Ferdinando d’Asburgo, il fiero nemico dell’Italia, colui che vagheggiava il sogno di mettere ancora sotto il dominio dell’aquila a due teste il Lombardo Veneto. È il 1914, è lo scoppio della Grande Guerra e quando dopo pochi mesi l’Italia entra a far parte del conflitto, Gherardo comincia a smaniare per andare al fronte. Ci riuscirà nell’inverno del 1916 ed Eugenia sarà al suo fianco anche in quell’occasione. Appena arrivati in Italia fu subito chiamato al comando di un reggimento di fanteria che era in prima linea ed io, fedele al mio proposito, m’iscrissi ad un corso accelerato per infermiera. Da una parte all’altra della zona di guerra mantengono un fitto scambio epistolare, mentre l’orrore si spalanca davanti ai loro occhi. Gherardo non risparmia critiche feroci ai comandi militari, di cui pure fa parte, per le vessazioni inflitte alla truppa: Perché, se questi soldati sono buoni, coraggiosi, sereni li trattiamo come fossero avanzi di galera e vili? Perché ne turbiamo la serenità e la fede con ogni tipo di ingiustizia, con ogni misura più odiosa, con minacce? Il disastro di Caporetto li vede ancora una volta uniti nella stessa sorte. Eugenia ricorda le ore della disfatta vissute all’ospedaletto da campo 111: Si facevano iniezioni antitetaniche e si ponevano quei poveri soldati in condizioni di fare la lunga e dolorosa via crucis che li aspettava e che aspettava tutti noi: perché man mano che passava il tempo si faceva sempre più chiara l’immensità del disastro che ci aveva colpiti. Un ordine di trasferimento in Libia nel settembre del 1918 impedisce loro di vivere ancora una volta in prima linea la battaglia di Vittorio Veneto, la vittoria di quella che veniva rappresentata come l’ultima guerra d’indipendenza. Nel periodo post bellico incroceranno ancora gli eventi e i personaggi più importanti del mo- mento storico, da D’Annunzio a Badoglio, fino a Mussolini. Vivranno intensamente l’epoca fascista e moriranno al crepuscolo del regime, Gherardo nel 1937, Eugenia nel luglio del 1943, due settimane prima della caduta del Duce.

 

 

Il programma della 35^ edizione:  

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